Gara corsa e vissuta col piglio del fanciullo. Del tutto ignaro del mondo, dell'ambiente, della grammatica della disciplina. Il primo contatto con un mondo sconosciuto.
Mai prima d'ora ho parlato, visto, praticato triathlon se non per qualche contatto virtuale. Ale, e la lettura del di lui blog, son stati forse la molla che mi han portato al cimento. Lui lo fa, il triathlon, ed una sorta di emulazione malriuscita è stata la spinta a varcar il segno.
Sport ostico. Duro. Indecifrabile agli occhi di un profano.
E poco, da profano, son riuscito a capire.
Credo che in pochi, di quelli che ho visto ieri gettarsi nella mischia, facciono triathlon.
Ci si trova per la nuotata, la pedalata e la sghemba e sofferta corsa che porta al traguardo. Liberatorio più che altro. Una sorta di rito collettivo che trova catarsi nel varcar la linea del traguardo, ricever medaglia, maglietta di finisher ed autocompiacimento.
Arrivar a disputar le prove in maniera armonica, ciascuna vicina ai propri limiti è roba di pochi. Mi son trovato a disagio, vedendo chi questo sport lo fa. Qualcosa di diverso dal veder sfrecciar i keniani nel controviale della Stramilano o gli scandinavi che menano dopo il giro di boa della Marcialonga. Pare (a torto) di far la stessa roba; ieri no.
Mattinata divertente, comunque. In particolar l'attesa, non avendo nemmeno lontanamente idea a che andassi incontro.
Rompo le balle a tutti, nel prepartenza. A giudici, vicini, lontani ed ai semplici spettatori.
- Ma questo lo posso lasciar qui, la maglia dove la metto, dove attacco le barrette, ma poi dove lascio la cuffia, e il numero, dove metto questo numerino, il casco dove lo lascio, signor giudice, va bene così?
Un assillo. Tutti gentili e pazienti, non era dovuto.
Decido di andar senza muta. Il lago è caldo, noleggiarla sarebbe stato spesa inutile, quel paio di minuti (o meno) che avrei potuto guadagnare non avrebbe fatto nessuna differenza.
Nonostante gli spaventevoli avvertimenti del rischio affogamento durante la partenza, va tutto tranquillo. Qualche contatto, ma tutto qui. Nuoto molto rilassato, senza mai forzare, godendomi il tepore della giornata senz'affanni.
In T zone arrivo dopo 34' 40". Piglio la bici e non combino nessun pasticcio. Ed è già una gran cosa.
Bhè, mi accorgo di aver montato la ruota davanti al contrario (rimontandola giu dalla macchina) , quindi con il sensore del contachilometri dall'altro lato. Nessun riferimento, si va a sensazione. Farà poi il paio quando scoprirò il garmin scarico di batterie. Forse è andata meglio così.
L'attenzione è quella verso il rispetto delle regole. Vedo diverse squalifiche e mi tengo lontano dai guai. I furbi che aggirano il divieto di drafting ci sono, ma non me ne curo. L'onesta pedalata mi porta a chiuder la frazione in 2h e 37'. Media attorno ai 34 Km/h.
Qui finisce il divertimento.
La competizione con gli avversari non riesce a stimolare. Lo scenario è desolante. Si raccolgono gli sfortunati in preda ai crampi. Si corre male.
Mi affianco ad un compare di sventura dotato di orologione.
- A quanto stiamo andando?
- A 5 al chilometro.
- sicuro? (ma manco col binocolo)
- No, forse di più.
- Ah, benissimo.
Uno stazio, arrivar al primo giro (dopo 7 km) sapendo che ne mancan ancora due.
Il percorso è a bastone, si passa a fianco di chi torna.
Sento molti incitamenti. Son alcune delle anime candide che mi hanno aiutato stamane in zona cambio.
- Dai dai. Com'è?
- Ma andate a cagare! Voi, e il triathlon.
Risate.
Si passa un altro chilometro.
Incrocio Guzzo. Si contorce dal dolore e non s'avvede. Lo vedo al traguardo,poi. Vivo. Un sollievo.
Ai meno 8 la piacevole apparizione di Skalovics.
Ferma un secondo la rimonta, mi regala qualche parola di incoraggiamento.
Ciao. E se ne va con l'incedere furtivo, tipico dell'agente del KGB (così Nicola e Pimpe mi hanno riferito).
A quel punto è solo un maledirsi alternato ad un 'dai che manca poco' ed a un 'ma chi te l'ha fatto fare'.
Il traguardo arriva. Dopo 1h e 55' di corsa. Dopo 5h 10' 37" dal tuffo in acqua.
105esima piazza su 370 partenti. In classifica (tra squalifiche e DNF) compaiono in 250.
Non so se l'esperienza avrà un seguito.
Vedremo.
Anche se oggi se oggi il giudizio sta virando su terreno positivo.
E' andata, dai.
Ma quanta fatica, accidenti.
sono felice di aver contribuito nel piccolo.
RispondiEliminaFelice che hai finito una grande gara....
spero che ti sia scattata la molla del triathlon, in caso contrario...dai, è stata un'esperienza che sarà comunque di aiuto;)
COMPLIMENTI
Grazie. Se deciderò di riprovarci è perchè sarò preparato, con la voglia di far bene. Ne ho prese abbastanza domenica. Foreman- Ali alla dodicesima stavan due gioielli in confronto.
EliminaBravo Hal! Un esordio non facile ma sicuramente ben gestito! Ti sei almeno divertito un pò?! Alla fine non non c'eravamo, la triathleta ha cambiato programmi il 30 però siamo sù per la VCO...
RispondiEliminaNo,no, a parte la corsa un botto, che credi.
EliminaMi son guardato in giro a veder se c'eravate.
Alla vco ci si vede di certo.
Oggi in ARENA si parlava (bene) della tua gara -
RispondiEliminaCi ha provato, Nicola, ad instradarmi verso una corsa decente. Invano. Si cercano altre strade, come vedi.
RispondiEliminaQuelli che finiscono il mezzo uomo di ferro sotto l'ora e trenta son mica normali ;)
RispondiEliminaE comunque, pur col piglio del fanciullo hai dimostrato che potresti, se solo volessi. Che non è mica detto, ma va annotata fra le cose da raccontare ai nipoti.
Concordo. Non è gente come noi. Di quella che si incontra nei supermercati, in fila alle poste, sul lungolago al sabato pomeriggio.
EliminaSe ci sono sempre questi resoconti a raccontare le tue gare di Triathlon allora vai vai, iscriviti subito alla prossima gara.
RispondiEliminaVai a faticare per noi che ti leggiamo insomma : )
Riporto quel che ho visto, sul mio diario.
EliminaGrazie della visita dude.
non mi sembravi messo così male mentre riprendevamo le bici cercando di decifrare la classifica manco fossimo in un libro di Dan Brown.
RispondiEliminacomunque hai ragione tu quando dici che solo pochi riescono davvero ad essere competitivi in tre discipline mentre per noi comuni mortali gareggiare significa perlopiù tirare a campare fino all'arrivo (sempre che si arrivi..)offrendo spesso spettacoli impietosi. e allora perché cimentarsi?per mostrare agli amici una medaglia da mezzo euro quando vengono a trovarci a casa o tatuarsi il logo ironman sul polpaccio depilato o fregiarsi del titolo di uomo di ferro per far colpo su una ragazza? forse anche per questo. ma forse anche perché mentre stai correndo ed ogni muscolo del tuo corpo ti sta implorando di fermarti, hai lo stomaco ribaltato e gonfio d'acqua, acqua che per qualche strano motivo non sembra più essere in grado di dissetarti, il caldo è opprimente e cominci a non sopportare le persone che ti incitano sedute comodamente all'ombra e che ti dicono che è "quasi" finita e quel "quasi" sai benissimo che significa altri interminabili km di pura agonia e non fai che ripeterti "ma chi cazzo me l'ha fatto fare??" ..beh mentre accade tutto questo ti si affianca un altro "pseudo" triatleta che è nelle tue stesse condizioni e basta guardarlo negli occhi per leggergli tutta la sofferenza che sta provando in quel momento che è la tua stessa identica sofferenza.che è la sofferenza del momento ma è anche la sofferenza di tutto quello che hai fatto per arrivarci a quel momento, due mesi o due anni che siano. e se ci fai caso tutti intorno a te hanno quello stesso sguardo. e sono tutte persone che come te hanno deciso, almeno per una volta, di mettersi in gioco. chiamalo piacere della condivisione, forse uno psicologo saprebbe dare un nome più appropriato. io lo faccio soprattutto per questo.e non sono poi così tanti gli sport che regalano momenti come questi. ciao e in bocca al lupo per la prossima volta che deciderai di metterti ancora in gioco!
matteo
Ciao Matteo.
EliminaSei sorprendentemento riuscito a metter a fuoco un aspetto che , pur non avendolo individuato, avevo intuito esistesse.
Te ne ringrazio.
Una lectio magistralis sulla psicologia del 'triatleta'. Nonchè uno spot decisamente sincero e convincente.
ci si rivedrà, forse.
No, ti sbagli.
Non lo davo a vedere, ma tutta quella fatica mi aveva quasi nauseato.
ciao!!
In generale, perché lo facciamo non è certo chiaro, comunque la si finisca. Ho finito una maratona (una sciocchezza, per voi supermen) senza accorgermi di aver valicato il Ponte Vecchio: anche se quelli attorno a me avevano "il mio stesso sguardo", non me ne sono certo accorto. Ne ho finita un'altra, in preda ai crampi, di cui invece vado assai fiero.
EliminaIn generale, non condivido la tesi di Matteo: condividere la sofferenza mi interessa poco, preferisco evitarla ed essere cosciente nel momento in cui varco la linea d'arrivo.
Ad ogni modo, gli psicologi farebbero affari d'oro con noialtri tapascioni e supermen della domenica. Buone sudate a tutti!
Rinnovo i complimenti fatti nel post precedente.
RispondiEliminaSenza allenamento specifico chiudere con quel tempo non è da tutti!!
ci credo che eri sfinito, hai fatto un mezzo ironman, mica una tapasciata da 5km...suvvia, a volte dobbiamo capire che chiediamo troppo a noi stessi.
per le persone "normali" è inconcepibile che possa fare 12/15km prima dell'ufficio..figuriamoci una cosa cosi!
unica nota dolente: il tuo abbigliamento veramente inguardabile! :-) il triathlon, che ne dicano tutti, è estetica, come per le bici! :-DDDDDD
Se dovessi comprar l'attrezzatura completa e super figa di tutti gli sport che ho provato avrei dovuto impiegar metà dei miei averi passati e futuri.
EliminaPantaloncino da 40€ e bici in prestito. Per provare è stato più che sufficiente. In effetti l'insieme non era un granchè. Casco e scarpini hanno 18 anni (Natale 1993), la maglietta rossa Kalenji del Decathlon ha ormai fatto il suo tempo.
Provvederò per Mergozzo 2013. Ti consulterò. Tu fai quello alto e magro dello show 'Ma come ti vesti?'.
Ciao!!
Ahhhhh la bici era in prestito!! mi sembrava troppo bella per essere quella che mi dicevi "ferma ai box da anni e anni"
EliminaMergozzo 2013...sarà, spero, l'obiettivo del prossimo anno..chissà!!
La maglia rossa in onore del Tour de Cosa...che chicca...
RispondiEliminaXam
Eh no, allora. Non solo in onore, sono ancora leader in carica avendo vinto l'ultima edizione. Dubito che Baleta & Pallino generation ne abbiano organizzate altre.
EliminaCiao.
mi si dice che tu sia andato benone.. notizie dal kgb , quindi smettila di lagnarti...
RispondiEliminaI veri agenti partecipano al trittico Pella-Boden-Mergozzo. E' già guerra fredda. L'agente CIA Hal78, se passerà i test attitudinali, si pone come avversario per l'anno venturo.
RispondiEliminaCiao Pimpe.
Ci sei alla mezza? Io andrò a spasso, però la faccio.
Insomma, sei anche partito da una gara impegnativa, avessi provato qualche sprint forse sarebbe stato più facile. Ma credo sia il battesimo di tutti, tanti anni fa il mio primo sprint fu faticosissimo. Però bello. Ho smesso con il triathlon perchè richiede molto tempo di allenamento per essere ben fatto, sono tre discipline, tutte tecniche, io quel tempo non l'avevo. Ti sei sentito a disagio perchè il divario dai forti è moltiplicato per tre discipline e perchè ti manca l'esperienza. Non mi sembri andato così male ed è un bellissimo sport, se ti piace perchè no?
RispondiEliminabeh mica male come prima gara, anzi direi BENONE! Complimenti!
RispondiEliminaanche se non sai se l'esperienza avrà un seguito io intanto ti ho messo nella mia blogroll "roba di triathlon" :)
RispondiEliminaperò sistema quel casco! ;-D