Decido del pomeriggio di dedicare la serata ad una bella strapazzata di gambe, cuore e polmoni. I 6 Km della Camminata del Boden nel circuito cittadino di Ornavasso si presentano come l'occasione perfetta.
Un oretta prima della partenza sono lì. Durante il riscaldamento casualmente faccio conoscenza di Pimpe e di Stefano. Pimpe dice di voler correr svelto e ha propositi bellicosi circa l'ultima salita. Chiedo lumi sul percorso e mi fornisce una descrizione dettagliata. Ascolto, penso di capire, ma, forse perchè mi figuravo una gara in piano svelta svelta, non capisco nulla. Mi parla delle due salite ma, non so perchè, nella mia testa diventano due leggeri falsopiani. Vabbè.
Infatti al via pigio start al Garmin e corro forte. Decido di non guardare l'orologio fin all'arrivo. Quando passiamo sul traguardo (km 2,5 circa) dopo aver percorso un giretto nella parte bassa del paese sono già completamente fuori giri. Forse inconsciamente era quello che volevo. A tutta dallo start allo striscione col cuore che picchia in testa e il respiro rotto a metà. Le ragionevoli condotte di gara e le tattiche oculate dimenticate in borsa.
Unico particolare che la prima salitella la passo ancora indenne mentre il salitone di circa un km che porta fino alla Chiesa lo faccio in apnea. Ad un certo punto ho semplicemete piantato lo sguardo sulle scarpe di chi mi precedeva , messo il cervello in PAUSE (II) e aspettato che la strada spianasse. E ad un certo punto la strada ha (meraviglia!!) iniziato a spianare. Questo era il segnale concordato per tornare con le funzioni cerebrali superiori in PLAY (D). Nessun meccanismo s'inceppa e accade quanto progammato (fortunatamente). A corpo morto mi getto nella discesa che porta al traguardo. Vado con la folle inserita ( non ne avevo proprio più) tanto da riprendermi un pochino e permettermi negli ultimi 100m un timido e pallido accenno di volata.
Chiudo i 5800 m della gara col tempo di 25'19". Media di 4'22" al Km.
Di gran lunga la mia migliore prestazione podistica di sempre. Sono contento. Belle le sensazioni in corsa. O meglio, belle e piacevoli lo sono diventate nel momento che le ho ricordate. In gara erano solo di fatica e sofferenza. E di null'altro.
Fino ad un paio di mesi fa questi ritmi erano impensabili, a maggior ragione su di un percorso con un ottantina di m di dislivello positivo. Inizio a sentire la mia azione di corsa, e lo dico sottovoce, decisamente più fluida ed in spinta rispetto agli inizi.
Scambio due battute al ristoro con Pimpe. É andato forte ed era soddisfatto. Si vedeva già prima della partenza che era smanioso di correre. Come me del resto. Questa garetta diciamo ce ne ha dato modo. Pure troppo..
sei andato fortissimo e la mia gara è molto simile alla tua, l'ultimo pezzo di salita ho camminato :-(((
RispondiEliminaah piacere !!!!
niente sottovoce...sei andato di brutto e hai dato tutto...bravo hal!!!:-)
RispondiElimina@Patty Io non l'ho fatto solo perchè.. Non so. Non so perchè.
RispondiElimina@Teo Che abbia dato tutto, è certo. Che sia lontano dall'andar forte è altrettanto fuori di dubbio.
PS Non nascondo che il tuo racconto della Straborgo un po' mi ha condizionato nella partenza troppo forte. Devo cercare di non pensare, almeno per quest'anno, ai 4'. E di certo non su percorsi del genere.
Ciao
cazzarola se avevo voglia di correre.. dopo una settimana di stop.. :-)))
RispondiEliminahai fatto una bella gara , come ti dicevo ieri sera al ristoro..
le gare ti tirano fuori tutto anche quello che non hai... serve ogni tanto andare fuori giri.. il tuo corpo impara a gestire piano piano .. poi ci si affina, si sta un attimo sotto al punto di non ritorno e si viaggia ...!
complimenti e alle prossime!
complimenti Ale!!
RispondiEliminabella gara
stefano
Considerando che non corri da molto hai fatto davvero un gran tempo in una gara non in piano. Si vede che hai un fondo di allenamenti con lo sci. Bravo anche per la tenuta mentale sul finale. Come dice il GURU DELLA CORSA il Pimpe bisogna imparare a soffrire.
RispondiEliminaQuesti sono risultati. E non certo "deludenti"!
RispondiElimina@Luca. Quello che dice Pimpe è diverso dalla capacità di sopportare la fatica. Certo questa è fondamentale per poter esaltare la propria prestazione. Lui parla di riuscire a comprendere quel momento in cui superi il punto di non ritorno del 'fuori giri', quel punto oltre il quale sei costretto a ridurre in modo drastico la tua performance. Ho potuto notare come nella corsa questo sia fondamentale, perchè mentre nel ciclismo o nello sci un fuori giri puo essere giustificato sia tatticamente (partir fortissimo per sbrogliare una partenza affollata, tirarsi il collo per non perdere una ruota o per fare il buco dopo lo scatto) che per le caratteristiche del mezzo (bici e sci in discesa vanno da sole..) nella corsa di fondo no. Quando i battiti vanno alle stelle in bici o sugli sci cali di pochissimo la velocità e torni 'fresco', nella corsa per farlo devi tagliare il ritmo in modo considerevole(a volte camminare!) per ritornare a spigere.
RispondiElimina@Pimpe Mi ha fatto piacere conoscerti. Ci vediam di sicuro a Gravellona. Bella Gara :-)
RispondiElimina@Stefamo Grazie. Alla Prox.
@FatherSnake Grazie della visita.
Una volta digerito il fatto di non poter diventare uno di quelli 'forti' i piccoli passi che fai danno soddisfazione, gratificazione e aumentano la passione per questo sport. Ciao.
Bella prova Hal.
RispondiEliminaMa toglimi una curiosità, te sei il modello antecedente ad Hal9000 ? Quello comandava navi spaziali, tu comandi un runner ?
E comunque il tuo verifica parola mi da del "fersos"...o, fersos a chi ?
@Drugo Si, ma una versione decisamente meno evoluta. Scordati le magistrali mosse di scacchi, questa perde regolarmente al gioco del tris.
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