lunedì 30 agosto 2010

Galeotta fu la Sgamelaa e..

Le passioni nascono seguendo le strade più tortuose ed inaspettate. Casualmente, in modo più o meno voluto, perchè ti sei trovato in un certo luogo o perchè hai voluto esserci; non esiste una regola, te ne puoi ricordare o meno. Ma il momento in cui prendi consapevolezza che quella passione diventa parte della tua vita, quel momento si, non te lo scordi. Somiglia ad una folgorazione, ad un illuminazione, ad uno squarcio di luce che illumina la caverna del tesoro.
Come quando hai quindici anni ed ascolti il riff iniziale di Smells Like Teen Spirit o come quando contro voglia prendi in mano il "Giovane Holden" e a pagina 37 dici "Oh, Cazzo!!". Simile a quando, dopo un dozzina di volte che calzavi gli sci da fondo, ti trovi, appena dopo che ha nevicato zucchero a velo, solo, abbagliato dai raggi che filtrano tra le aperture della pineta , ad annusare il sole d'inverno e ascoltare il tuo respiro.
Bene. Ieri con la corsa è successo. Sulla mulattiera che da Villette porta al Santuario di Re, correndo la Sgamelàa di Vigezzo. Nessuna implicazione mistica, sia ben inteso, nessuna folgorazione sulla Via di Damasco et similia, tanto per sgombrare il campo da equivoci. Semplicamente ho assaporato il piacere fisico del gesto della corsa, una profonda sensazione di benessere che mai avevo sperimentato. (Tanto per capirci nulla che evochi trascendenza bensì qualcosa che assomigli più a questo o quest'altro).
Eppure era lì a portata di mano, e forse in questi mesi che ho corso sentivo che qualcosa sarebbe arrivato. Sapevo che la spiacevole sensazione di sofferenza che accompagnava la prime uscite avrebbe condotto a qualcosa di gratificante. Finalmete l'ho afferrato.
Ho corso i temutissimi 10 km di sterrato su sali scendi che da Re portano al traguardo del Centro del Fondo col sorriso sulle labbra. Easy, Easy Like Sunday Morning tanto per centrare il contesto temporale ed il mood del momento. Senza fatica, senza l'assillo dell' "oddio quanto manca al traguardo" e il pensiero del "ecco, lo sento, ora arriva la cotta..".

Mi sono D I V E R T I T O..
Ecco, l'ho detto, ma è effettivamente andata così.


La cronistoria agonistica parte da Sabato mattina quando salgo in Valle coi bimbi per il ritiro pettorale. Annuso l'aria, faccio un giretto in pineta, mi reco al Centro del Fondo. All'atto della preiscrizione on-line mi è stato assegnato il pettorale 335. Mi consegnano il 355. No me ne accorgo. Almeno finchè ho visto la classifica ed al mio posto con stessa pettorina e stesso tempo risulta un'altra persona. Una mail di segnalazione l'ho mandata, provvederanno. E se non fosse, pazienza.
La mattina la routine del podista sveglia, colazione del campione, vestizione, sistemazione pettorale, stretching, riscaldamento, allunghi, stretching la rispetto.
Il sole sembra iniziare a scaldare, ma la temperatura mite ed il venticello fresco fanno ben sperare che anche nell'eventualità che la gara si prolunghi verso orari post meridiani nnon si debba soffrire il caldo.
I miei progetti erano quelli di partire a ritmi di un lento (per me ora di 5' e 30'' a Km) poichè la grossa incognita della tenuta sulla distanza (per me è la prima volta sopra i 15 km) è lì di fronte a me e mi crea qualche timore.
La banda suona una marcetta, la pistola dell'assessore s'inceppa. Come da tradizione del più riuscito cinepanettone mi sarei aspettato a questo punto che arrivasse l'intellligentone di turno e (tra le risate generali) si sparasse in faccia. Non succede, un portaborse la sblocca, c'è lo sparo, si parte.
 Parto cauto, mi passano tutti, fino a Druogno arrivo senza il minimo affanno. Vado a circa 5' 10'' a Km, più veloce della tabella ma sto bene, le pulsazioni sono bassissime, non mi preoccupo. Mi preoccupa però vedere come le persone che mi accompagnano, dopo un breve sondaggio in corsa,  abbiano tutte un'aspettativa di finire la gara  sopra le 2h e mezza. Nelle due salite che portano a Buttogno e successivamente a Crana pur essendo lontano dallo spremermi recupero posizioni.Mi vedo più fresco delle persone che mi corrono a fianco.
Ai 10.000 passo in 52' e 40'', parlo con un signore che molto gentilmente mi offre molti consigli e mi racconta come si svilupperà il percorso da lì alla fine. Mi dice essendo nuovo sulla distanza di star tranquillo e se ne ho di aspettare il tratto dopo Re per scaricarlo sulle gambe. Lo ascolto ma anche se lui accelera , sulla mulattiera salta forte e rimonta molte posizioni gli sto in scia.
Al rifornimento all'imbocco della salita per Villette non mi fermo (alla fine non mi sono fermato a nessun rifornimento bevendo solo 2 bicchieri d'acqua in tutta la gara) e lo passo. Sulla salita aggancio una signora passando il Km 14. Lei dice "dai, mancano 12 km" io rispondo "un oretta più o meno". Lei sorride "Si, se ti va bene, anzi più che bene!". E rimarca mettendomi in guardia sugli ultimi 10 Km, manco andassimo a trovare strade di fango su salite al 30%. Io sento di averne ancora. I polpacci dolgono leggermente ma non mi sento stanco. Arrivo a Villette in spinta e comincio a sentirmi sempre meglio. Sicuramente il fatto di essere andato con il freno tirato fino a quel punto, il fatto di guadagnare posizioni su posizioni e di avvicinarsi ai 20 Km amplificano le sensazioni positive trasformandole in piacere di correre. Ai 20000 passo in 1h e 44', assolutamente in linea con il 10000 precedente.
Grande tifo e grida di incoraggiamento a Malesco. Passo la piazza ringraziando, prendendo al volo una bottiglietta per rinfrescarmi. Gli ultimi 5 km ripercorrono per molti tratti il percorso della pista da fondo con molti sali scendi che spezzano il ritmo. Corro a circa 5' e 20" a Km, tutt'altro che veloce, ma nonostante questo recupero veramente moltissime posizioni fino al traguardo. Il polpaccio dx inizia a tirare e mi pare un'avvisaglia di crampo. Questo mi permette, costringendomi a mollare un poco, di non spingere fino in fondo e quindi di non soffrire la fatica della progressione degli ultimi 2 km. Poco male, mi godo ancor più l'arrivo. Tanta gente. Tanto tifo. Percorso STUPENDO!!
Tempo finale di 2 h 18' 40"
Media di 5' 16" a Km con prima metà corsa allo stesso ritmo della seconda.  Come primo lungo della mia vita podistica  (anche come allenamento pro Mezza VCO) va alla grande. Certo si poteva rischiare un po' di più. Ma è tutto un bla bla bla inutile. Se partivo più forte magari inciampavo in un sasso, cadevo nel fiume e morivo. Ipotesi 1. O avrei potuto, valutando le mie attuali condizioni, limare 4' o 5 ' (realisticamente guardando la FC med) al massimo. Ipotesi 2.
Alla fine preferisco tenermi l'ipotesi reale. Meglio.
Evviva la corsa. Evviva la Sgamelàa. Evviva il Presidente.

11 commenti:

  1. apperò complimentoni!
    Il crampo alla Sgamelàa è una ruotine :-)))

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  2. Bel racconto Hal, bella corsa e bella la Sgamelàa Un bel battesimo per correre 26km! :-)

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  3. Bravo Hal...hai corso molto bene...la prima Sgamelàa è sempre una corsa speciale...la migliore prestazione se vorrai cercarla la troverai facendo le prossime edizioni...perchè vedrai che la correrai ancora...ha un suo fascino:-)

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  4. @furio Grazie. Si, hai ragione, è proprio una bella corsa.

    @kikko Ti ringrazio. Probabilmente se non avessi avuto timore della distanza avrei commesso molti più errori.
    E certo che sarò al via anche il prossimo anno! E con una strategia un po' più ambiziosa.

    @Patty Da Malesco ho contato 4 vittime. Due colpiti mentre rispondevano al mio saluto. In seguito all'aver detto un "ciao" o un "ormai ci siamo". Non ho più parlato, temendo succedesse anche a me.

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  5. Ciao Hal! Complimenti per la tua prima uscita lunga in gara su un percorso sicuramente bello ma non certo facile da interpretare se affrontato per la prima volta. Hai corso bene e ti sei divertito, cosa vuoi di più?! Adesso che sai cosa ti aspetta magari il prossimo anno se ti va puoi pigiare un pelo di più sull'acceleratore. Alla prossima!

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  6. @Stefano Grazie, ho ricambiato sul tuo blog. E ti ho pure lanciato (anche da sfavorito) una sfida :-))

    @frank Ciao, grazie per la visita.
    Non mi aspettavo certo di più. Giornata perfetta.
    Un saluto.

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  7. Bravissimo per essere la prima gara hai fatto bene a partire piano e finire in progressione. Non tutti ci riescono. hai scelto anche una bellissima gara che avrei voluto correre anche io. Speriamo nell'anno prossimo. allora ci si vede alla mezza del VCO!

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  8. @Luca Certo che ci si vede alla Mezza! E lì si dà tutto senza remore. Ciao

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  9. allora , ma dov'eri ??? ciao .
    Pimpe

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  10. Ciao Pimpe. Son rincasato presto per pranzar con la famiglia. Sarà per la prossima!

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