Quando si dice un tempaccio. O tempo da lupi se suona meglio. La domenica mattina Riale si presentava inequivocabilmente sotto questa veste. Ancha peggio. Pioggia lungo tutto il percorso. Nebbia in partenza.Vento gelido e teso dallo scollinamento del Gries fin al passo San Giacomo.
Al via della Sky Race (accorciata per il maltempo) 66 atleti, 121 per il percorso della Runner. Nulla di eroico nel trovarsi allo start, i ritrovati della tecnica in ambito di abbigliamento sportivo offrono soluzioni confortevoli e versatili per ogni condizione. Basta usarli, certo. Parto in braghini e maglietta, lasciando il K-way in partenza, con indosso una pettorina catarifrangente buona per cambiar le gomme in autostrada, meno per sfidar le intemperie a 2600 metri. Errore che comunque non mi ha impedito minimamente di gustarmela tutta, questa gara.
Mi son divertito come un bimbo. Scollinare al Gries , sentir l'aria che profuma di freddo ed umidità, gettarsi in discesa. Le sagome di chi ti precede che saltellano nella nebbia. E silenzio. Solo il rumore del vento, del respiro, dei sassi smossi dai tuoi piedi. E poi la sfida con gli avversari. Veder i loro appoggi, dove passavano, cercar di tagliare con dei balzi più lunghi per portarsi sotto. Trovar il punto per passarli. Scollino al Passo Corno in 41esima posizione (così mi riferisce un addetto al percorso). Son andato piano in salita, tanta tanta, troppa fatica. Ma con il passare del tempo mi sento meglio. Nel lungo e tecnico traverso in territorio svizzero supero due atleti e mi ricompatto con un gruppo scappato in salita. Sulla salita verso il San Giacomo si è tutti molto stanchi. Conto una decina di atleti davanti a me. Nessuno ha voglia di forzare e si procede insieme fino al rifornimento subito dopo aver scollinato. Le gambe fanno male e sono legnose. Il freddo e la pioggia si sentono. Ma provo ad allungare e mi riesce. Al traguardo chiudo 24esimo con il tempo finale di 2h 28' 34". Un paio di rotoloni nella picchiata dal Maria Luisa verso il traguardo, un po' per il fango, un po' per i crampi, un po' perchè era bello così.
Le nuove scarpe sono eccezzionali. Machevelodicoaffare, chi le ha testate, più affidabile ed esperto di me, le ha promosse a pieni voti. Oh, si. In condizioni del genere almeno dieci minuti me li hanno fatti risparmiare. Il piede non scivola. Manco per sbaglio. Più osi e più ti senti sicuro.
Nota stonata l'infortunio occorso prima di iniziare la salita del San Giacomo. Una 'scavigiaa', non so il termine in italiano. Vale a dire 'una distorsione alla caviglia occorsa poggiando il piede sulla porzione esterna'. Nessun problema nel prosieguo della gara ma oggi è dolente. Anche gonfia. Speriamo.
Un plauso agli addetti del percorso che hanno stazionato per ore in condizioni meteo proibitive. Eroi. Loro si, noi eravam lì a divertirci. Erano moltissimi, presidiando tutto il tracciato.
La classifica sul sito della OTC. Le foto sul sito dello stoico Andò (ma quanta acqua avrà preso?). Ed anche su Podisti.net grazie ad Arturo Barbieri.
eroci eccome altrocchenò!!! Però oltre alle scarpe ci vogliono le gambe e un pò di "fegato" :-)))
RispondiEliminaBella impresa e gran bel giro. Noto che il tuo SportTracks riporta allenamenti quasi ogni giorno. Bravo, così si fa!
RispondiEliminaBravo! E che strana sensazione dovrà essere stata sentirsi come in inverno, in piena estate.E' in posti così che il correre acquista un sapore primordiale e ci si sente tutt'uno con la natura. Confermi?
RispondiElimina@patty più che fegato serve un pelo di incoscienza. soprattutto se non sei un camoscio per Dna e passi gli 80 chili di un bel bel pezzo. Basta un attimo, come è successo, e le caviglie fan crac.
RispondiElimina@Drugo si si. Riesco a correr quanto basta. Ciao!
RispondiElimina@Father assolutamente. Poi percorsi del genere sei obbligato a farli con altro tipo di abbigliamento, altre calzature ed uno zaino con provviste e ricambio. solo in questi casi (dove c'è assistenza) puoi esser libero e correre come un pazzo giù dalla montagna. Ed è bello. Molto.
Ps in cima 4 gradi e vento. meglio l'estate, va..
ma che ti ferma, a te...?! quanto mi piacerebbe uno di quegli acquazzoni, proprio adesso!
RispondiEliminagrande Alberto.. eccezionale corsa e prestazione! sti cauz!!! ;-))))
RispondiElimina@Yogi qui invece si invoca una tregua. Basta acqua. Stop. Vogliamo il sole, il caldo, le serate in veranda in canotta.
RispondiElimina@Pimpe Grazie!
Alberto le foto la dicono tutta sulla difficoltà della gara...ma anche il tuo sorriso fa capire quanto ti sei divertito...grande gara caro!
RispondiEliminaP.S. L'anno prossimo la faccio anch'io se ci sei anche tu...
@kikko Gara da fare. L'impegno penso sia in linea con il percorso che hai fatto al Devero. Un pelo piu di dislivello e di lunghezza ma nulla più. Certo a voler farle forte ci vuol preparazione specifica, ma son divertentissime anche tapasciandole. Io spero di esserci. Ricordi troppo belli mi ha lasciato la mattinata di domenica. Ciao.
RispondiEliminap.s. che cartina usi nello sporttracks ? mappa ?
RispondiElimina@Pimpe Vengono da mio cuggino che lavora alla N.A.S.A. Fa fotocopie, niente di che, ma qualcosa mi passa.
RispondiEliminaPs Puoi scegliere tra nulla, Mappe stradali, satellite e terreno. Seleziona terreno.