Engadin Ski Marathon 2011

Il fascino della Maratona Engadinese di sci è dovuto principalmente al numero esagerato di partecipanti. Una marea di gente. Tra mezza maratona e maratona in partenza ci si ritrova in circa 10.000. É l'esperienza organizzativa maturata negli anni a permettere che l'evento si svolga senza intoppi.

I diecimila si muovono in partenza divisi in 5 ondate, in base al gruppo assegnato. Esserci vale il prezzo del biglietto. Di sicuro.

Quest'anno l'obiettivo era semplice e l'avevo ribadito nei post precedenti. Guadagnarmi il diritto di partire negli Elite, quelli con il pettorale giallo. Ci sono riuscito. Questo conta. Ma la fatica è stata tanta. Chiudo in 2100esima posizione nel tempo di 2h 35' 45", circa 3 minuti in meno dello scorso anno. Scalando più di 800 posizioni, poichè la gara è stata (complice uno strato di neve fresca) decisamente più lenta se raffrontata allo scorso anno.

Gara divisa in due. Nella prima parte mi sono divertito un botto, nella seconda purtroppo no. Parto nella corsia degli alternisti perchè son arrivato in griglia tardi e se fossi andato nel cancello principale sarei stato in fondo al gruppo. Allo sparo spingo a tutta. Tra quelli che hanno effettuato il lancio nella corsia dell'alternato sono terzo. Quando le corsie si congiungono (dopo circa un chilometro e rotti) ne avrò davanti  all'incirca 200. Sui laghi ghiacciati sciare è divertente e si fila che è un piacere. Ogni chilometro suona il garmin e vedo 2' 50", poi 2'58", quasi sempre (a parte il chilometro del lancio) sotto i 3'. Ai dieci passo in 30' e 30" ed al check intorno all'undicesimo in 33' e rotti e sono 92esimo del mio gruppo, 1600esimo generale. Wow! Ma 'nothing ends forever', figurarsi la fiaba in cui io, fondista della domenica, viaggio forte e chiudo sorpassando. Nel bosco verso Pontresina si accende la spia di riserva, le code che si formano nei restringimenti non mi sono d'aiuto per rifiatare, perdo molte posizioni. Nelle file bisogna essere reattivi, aggressivi, superare appena trovi un buco. Farsi trascinare significa perdere tempo perchè quelli che trovi sul percorso partiti 5 minuti prima, vanno meno del tuo ritmo ideale. Le braccia sono dolenti e le gambe legnose. Arrivo al traguardo d'inerzia. Sulle prime pensavo di aver combinato un mezzo disastro e di aver fallito il mio obiettivo. Ma pian piano, sentendo i tempi dei vincitori e scambiando due parole con quelli 'forti' mi accorgo di non essere andato poi così male. La gara è stata più lenta dello scorso anno. Non di poco. La delusione pian piano si affievolisce e scompare del tutto a suon di birra e bratwust. Ora tocca riporre gli sci per la pausa estiva. Per bene. Che il caldo e la polvere non li sciupi.

CLASSIFICA 

 Dimenticavo. Pare ridicolo, ma mi sento di fare alcuni ringraziamenti, come se avessi vinto un Grammy od il Tour de France, ma ci tengo.

Uno grosso va a Marco con cui ho condiviso la trasferta (bella prova la tua) e che mi ha preparato gli sci nel migliore dei modi. Con i prodotti top gamma e da lui offerti tra l'altro.

Uno a Maurizio che mi ha accompagnato, incitato lungo il percorso, fornito appoggio logistico. Sono stati due giorni piacevoli.

Infine ad Enrico della Polisportiva. Mi ha fatto estremamente piacere conoscerti. E complimenti anche per la prestazione, ragazzo, sei andato come un treno. Purtroppo,come hai potuto vedere, mi son difeso solo a tavola; sugli sci di tecnica, forza, potenza, eleganza ci divide un abisso, un baratro. Ah dimenticavo, la prossima volta che si è in giro il ristorante lo scegli ancora tu, sia io che maurizio abbiamo più che gradito.